Abbiamo voluto incontrare un anziano confrate dell’Immacolata che ci ha raccontato come si svolgevano i festeggiamenti organizzati dall’omonima confraternita: è stata una bella chiacchierata ricca di ricordi e di affettuosa nostalgia.
Ci ha parlato degli addobbi utilizzati per ricoprire le pareti della chiesetta di S. Oliva, all’epoca le mura non erano ancora ben definite, per cui le stesse venivano ricoperte per rendere più accogliente la chiesetta; anche la chiesa madre S. Petronilla veniva arricchita di addobbi che venivano realizzati dal sagrestano in aiuto con i confratelli che partecipavano con fervore.
La preparazione dei festeggiamenti veniva sempre discussa in assemblea, si ci sedeva nelle sedie a cerchio e le decisioni che si raggiungevano venivano prese in comune accordo senza ripensamenti successivi rispettando anche l’autorità del “superiore” e del direttivo.
Gli addobbi floreali, venivano realizzati con fiori e frutti del tempo sempre donati con fervore e grande generosità dai confrati che con molto devozione partecipavano, o almeno chi poteva, si rendeva disponibile alla realizzazione degli addobbi; a tal proposito il retro della vara che viene utilizzato per la processione, era adornata con rami di ulivo pieni zeppi di olive.
La classica fiaccolata del sabato sera era svolta con delle fascine di “disa” (Ampelodesmos mauritanicus) che gli stessi confrati andavano a raccogliere in campagna, all’epoca c’erano i “disari” che per lavoro la raccoglievano per poi venderle al “cordaro” per la realizzazione delle corde.
Successivamente le fascine sono state sostituite con delle grezze fiaccole che a loro volta, per motivi di sicurezza, sono state sostituite con delle lanterne di carta attaccate a delle “canne” che sempre gli stessi confrati andavano e continuano ad andare a raccogliere nei canneti.
Per la processione tutti, o quasi si riunivano presso la chiesetta di S. Oliva per recarsi tutti assieme, già inquadrati, con le varie insegne (stendardi, bandiere etc.), accompagnati dalle musiche della banda si recavano presso la chiesa madre da dove iniziava la processione dell’Immacolata.
I giochi d’artificio erano dei giochi pirotecnici del tempo e consistevano nelle classiche ruote, petardi dell’epoca che venivano utilizzati solo per portar un pò d’allegria dopo la fiaccolata del sabato sera; solo l’8 dicembre dopo la Messa solenne alcune volte si realizzava la “masculiata” lungo il corso La Masa.
«Prima nisceva cu lustru ora cu scuru»
La processione dell’8 dicembre iniziava intorno alle 14,00: subito dopo aver ripulito il corso dalla “masculiata” si iniziava la processione che si concludeva con la celebrazione della SS. Messa e la sosta del simulacro dell’Immacolata nella chiesetta di S. Oliva.
Anche la processione per il rientro del simulacro a fine ottavario, iniziava intorno alle 15,00 e si concludeva presso la chiesa madre con la SS. Messa.
La processione notturna dell’Immacolatella, iniziava intorno le 24,00-1,00 della notte tra il sabato e la domenica di fine ottavario, essa terminava alle 6,00 del mattino e si concludeva sempre con la SS. Messa.
Il simulacro dell’Immacolata era ricoperta con numeroso ex voto, e così allo stesso modo, anche se in misura minore, il simulacro dell’Immacolatella; oggi con decreto della curia i simulacri sono stati “ripuliti” come si presentano allo stato attuale.
Tutte le notti dell’ottavario, cioè per tutto il tempo che il simulacro dell’Immacolata sostava nella chiesetta di S. Oliva, i confrati a turno “vegliavano” per tutta la notte all’interno della stessa chiesetta.
Sia i confrati che anche la gente non appartenente alla confraternita, ma devota all’Immacolata, per espletare dei voti portavano dei grossi ceroni accesi sia all’interno della chiesetta di S. Oliva che durante lo svolgimento delle processioni.
La banda musicale ha sempre accompagnato lo svolgimento delle processione, con particolare attenzione anche a quella notturna con la particolare canzone “susi fratello”, durante la notte il simulacro dell’Immacolatella sostava davanti alla residenza dei confrati stessi e anche dove c’erano persone ammalate.
I confrati erano molto più presenti alle varie attività «forse anche con più vera devozione a Maria»; anche il rispetto verso il superiore ed il direttivo si espletava con genuinità e partecipazione.
Le SS. Messe serali dell’ottavario venivano celebrate da predicatori (monaci o preti che avevano questo particolare dono) con omelie mariane, catechesi mariana per approfondire la conoscenza di Maria; la chiesetta di S. Oliva era strapiena di gente, confrati e non, che partecipavano così numerosi che alle volte si teneva il portone d’ingresso aperto, e i partecipanti che sostavano sul sacrato antistante la chiesetta riuscivano a seguire la celebrazione grazie un apposito altoparlante posto sul muro della chiesetta stessa.
Anche tutti i lavori che erano necessari sia per la sistemazione che la riparazione all’interno della chiesetta di S. Oliva, erano eseguiti gratuitamente da confrati, che ognuno con la propria competenza, si adoperava a renderla più accogliente, solo in particolari casi venivano chiamate manovalanze esterna.
Questa sezione è sempre in evoluzione in quanto chiunque volesse portare il suo contributo può farlo segnalando i "propri ricordi" direttamente al superiore.
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